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Educare il cane

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cane e bambino

Centro di Cultura e Educazione Cinofila -Bergamo-

Il centro nasce dalla volontà di offrire una consulenza completa e professionale nel complesso e variegato mondo della cinofilia italiana. Purtroppo molto spesso desiderare, volere e soprattutto amare il cane non necessariamente si traduce nel riuscire ad educare il cane in maniera equilibrata o meglio “Ben educarlo”. Accogliere un cucciolo in famiglia non è una cosa da tutti, per tutti e, soprattutto, non è un gioco da ragazzi.

Lo sanno bene i gestori di canili che spesso, purtroppo, si ritrovano con le gabbie piene proprio a causa degli abbandoni, che sono sovente la soluzione più immediata al problema creato da un cucciolo portato a casa con troppa leggerezza e che poi non si è stati in grado di gestire.

In America, un immigrato messicano Cesar Millan soprannominato “l’uomo che sussurra ai cani” è divenuto famosissimo ed ha condotto non tanto tempo fà un programma televisivo “Yes we cane” che è stato uno dei programmi televisivi tra i più seguiti negli USA. Il core del programma consta nel raccogliere gli appelli delle famiglie americane che non riescono a gestire i propri quattro zampe, siano essi piccoli maltesi o massicci pitbull. Evito di esprimere giudizi personali su metodo usato dal conduttore e principale interprete del programma ma, partendo dal fatto concreto, si può sicuramente evincere che il successo del personaggio e della trasmissione derivino dal fatto che ormai il cane si è “urbanizzato”; ormai i nostri amici quadrupedi vivono in città, nei condomini, ci segue in molti luoghi, è sempre o quasi sempre accanto a noi, insomma si è perfettamente integrano nella nostra vita sociale. Questo però, comporta inevitabilmente l’esserci un maggior numero di cani in mano a gente inesperta e che quindi ha bisogno di consigli.

Molto spesso le persone domandano: “Ma tutti i cani possono essere addestrati o educati?” La nostra risposta è:

Non solo tutti i cani possono essere addestrati o educati ma devono esserlo!

Chiaramente esiste una differenza tra addestramento e educazione. L’educazione, come per i figli, va data fin da subito, se si parla di addestramento è giusto aspettare un poco, ma per quanto l’educazione bisogna partire fin da cucciolo. Il cane deve imparare subito a camminare al guinzaglio, va educato, deve socializzare; deve imparare a muoversi in città, a non tirare, a non saltare addosso alle persone. Tutte regole che, se non ci sono o non vengono applicate, portano il cane ad essere un animale maleducato e quindi complicato caratterialmente. Molte persone non capiscono che sono le regole, la coerenza e la costanza nell’applicarle che fanno sì che il cane sia davvero un membro della famiglia e che lui stesso capisca il suo posto all’interno del gruppo. Bisogna fare proprio come con i nostri figli: non ci sogneremo mai di iniziare ad educarli a 18 anni, anche per i nostri amici a quattro zampe quindi, non aspettiamo che siano già grandi prima di iniziare a <educarli>.

I proprietari di cani, sovente, credono che il cane ragioni esattamente con la stessa logica di un umano. Il cane è un soggetto non umano, vive in gerarchia e quindi ha bisogno di un leader che sia saggio e non solo coercitivo. La comunicazione tra l’uomo e il cane è importantissima. Molti proprietari con i loro cani si possono definire “separati in casa”, perché vivono sotto lo stesso tetto ma di fatto non si conoscono. I proprietari spesso conoscono pochissimo del comportamento del loro cane e non sanno tirarne fuori le capacità. Il ruolo dell’istruttore nella correzione del problema non è, quindi, correggere esclusivamente il cane, ma innanzitutto riuscire a cambiare l’atteggiamento del padrone: è lui che se torna a casa dopo l’addestramento e commette gli stessi errori o se non è coerente o costante farà sì che il problema permanga. Il cane di conseguenza farà quello che vuole e saprà perfettamente come comportarsi: quando va a scuola mette il grembiulino quando torna fa come gli pare perché il proprietario non continua ad applicare le regole. Il nostro lavoro si è ormai spostato soprattutto sul proprietario, deve lui capire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Molte volte la causa è dei ragionamenti completamente fuorvianti che applicano i proprietari dei nostri amici cani e non se ne rendono conto. Perché pensano da umani, mentre bisognerebbe imparare il linguaggio del cane. Ricordiamoci, inoltre, che Il nostro corpo parla

molto più delle nostre parole. Molti errori sono commessi proprio con il corpo, nel modo sbagliato di utilizzarlo in rapporto con il cane. Se ad esempio vado incontro ad un cane con passo veloce e punto diritto verso di lui, questo per il cane rappresenterà una minaccia; se invece gli arrivo di tre quarti, in diagonale e guardo altrove non sono più una minaccia. Bisogna, inoltre, iniziare a sfatare dei luoghi comuni assurdi. Un esempio è quello secondo cui per evitare che il cane faccia pipì in casa è necessario, quando succede, prendergli il muso e premerlo sopra la sua stessa urina. Quante mamme mettono il volto del bambino nel pannolino per fargli capire che deve imparare a non usarlo più? Ad esempio, per restare a questo caso, il cucciolo fa pipì più o meno sessanta secondi dopo avere mangiato. Mangia quattro volte quindi quattro pipì possono essere fatte fuori casa sapendo che avvengono immediatamente dopo la pappa. Quindi, se rafforziamo la cosa, lo premiamo dicendogli “bravo”, lo portiamo sempre nello stesso punto, lo aiutiamo a capire cosa è corretto il tutto avverrà con naturalezza. Se invece noi portiamo il cane a spasso in orari sempre diversi il cucciolo non è in grado di trattenerla e la farà dove vuole»

Il Centro di Cultura Cinofila sito in Bergamo (BG) vi supporterà e vi aiuterà in tutto questo.

 Responsabile e direttore tecnico: Giacomo Maria Russo

Il centro adotta tecniche educative che rispettano il cane, il suo benessere psicofisico, esaltando e indirizzando le sue qualità naturali.

I metodi coercitivi sono banditi dai nostri percorsi formativi ed educativi

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